Sakura (サクラ, Sakura?), è uno dei personaggi dell'anime e del manga Lamù dell'autrice Rumiko Takahashi. Nella versione giapponese è stata doppiata da Machiko Washio, mentre in Italia nel primo passaggio televisivo da Roberta Rem e da Serena Spaziani, mentre nei film distribuiti dalla Yamato Video da Caterina Rochira.
Biografia
Sakura è la nipote di Sakurambo, e come lui è una potente esorcista, anche se di religione differente. Infatti mentre Sakurambo è buddista, Sakura è invece shintoista. A parte la predisposizione per il misticismo, Sakura ha ereditato dallo zio anche l'inumano appetito che le consente di ingurgitare qualsiasi tipo di cibo ed in qualunque quantità senza risentirne assolutamente, e senza rimetterci la sua splendida silhouette. Infatti Sakura, a differenza dello zio e della madre (che è praticamente la versione femminile di Sakurambo), è dotata di un aspetto decisamente sexy ed affascinante, e per tale ragione è spesso vittima delle "mani lunghe" di Ataru Moroboshi.
Un tempo Sakura era una ragazza molto malata, che soffriva di diversi disturbi, molti dei quali legati a vari demoni che infestavano il suo corpo. Su consiglio di Sakurambo Sakura provò ad esorcizzare Ataru; durante il processo i demoni che abitavano dentro lei si trasferirono nel corpo dello sfortunato giovane. Adesso, perfettamente in salute, Sakura lavora come infermiera presso il liceo Tomobiki, e molti studenti si feriscono deliberatamente per poter essere da lei curati. Anche il serissimo professor Onsen ha un debole per Sakura.
È ufficialmente fidanzata con Tsubame Ozuno, mago preparato alla magia nera occidentale, ma molto meno potente di Sakura.
I personaggi di Sakura e Tsubame sono molto simili nell'aspetto fisico (ma completamente differenti nel carattere) a Kyoko Otonashi e Yusaku Godai, i protagonisti di Maison Ikkoku, altro manga di Rumiko Takahashi. Infatti, in uno degli OAV di Urusei Yatsura, Ataru compie un viaggio nel futuro e finisce nella casa di Sakura e Tsubame ormai sposati, dove vede Sakura vestita esattamente come Kyoko (con capelli raccolti, e il suo classico grembiule giallo con la scritta Pyo Pyo), a conferma della citazione dell'autrice.
Fonte: wikipedia
